«Con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi». Mt 7,1-5. Il giudizio è una facoltà propria dell’uomo. Giudicare buona o cattiva una cosa è necessario per operare qualsiasi scelta. Il fatto è che il giudizio difficilmente è privo di condizionamenti. Tendenzialmente, ci viene da giudicare buono ciò che ci piace, ciò che ci fa comodo, ciò che ci avvantaggia. Educare al giudizio fa parte di dell’opera di formazione della coscienza di ogni uomo. Ognuno di noi ha imparato a giudicare la realtà a partire dagli insegnamenti ricevuti dai genitori e dall’ambiente in cui è vissuto. Proprio per questo, sarebbe bene che tutti imparassimo a essere meno categorici nelle nostre considerazioni: quando siamo alle prese con un discernimento è molto probabile che qualche cosa sfugga alla nostra analisi. Sarebbe bene sospendere il giudizio e porsi in un più attento ascolto per evitare derive abnormi. Gesù ci dà un criterio interessante per verificare il nostro giudizio: metterci nei panni degli altri e provare a subire pari pari la nostra sentenza. Saremmo felici? La considereremmo equa? Gesù ci ammonisce che saremo giudicati come noi giudichiamo… Se il Signore non tenesse conto di tutte le nostre falle potremmo forse sfuggire da una condanna senza appello? La misericordia… Buona giornata