«Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato». Gv 6,35-40. Il Signore Dio raggiunge Caino dopo l’omicidio del fratello Abele. Gli chiede: “Dov’è Abele tuo fratello?”. Caino risponde: “Sono forse io custode di mio fratello?”. Qui è descritto il cuore malato dell’uomo. L’indifferenza meschina, l’individualismo assoluto, l’esasperazione dell’io. Un uomo che ha perso completamente la sua immagine e la sua somiglianza con Dio. Un uomo sfigurato. Per questo uomo così malmesso Gesù viene al mondo. Gesù ricostruisce il volto della vera umanità: la cura verso l’altro, l’attenzione al bisogno, l’apertura verso tutti, l’interesse per ogni uomo. Dio desidera che Gesù si occupi di tutti, che riporti “a casa” ogni figlio disperso. Nessuno escluso. Sì, Gesù mostra il ribaltamento del cuore di Caino: ogni uomo è custode di chi gli è posto accanto nella vita quotidiana. L’indifferenza non è da Dio. Trovo tanta gente buona, aperta, disponibile. Viviamo in un mondo dove la maggior parte delle persone è sensibile ai problemi e alle difficoltà degli altri. Forse, il limite è che spesso si ferma allo sdegno e al rammarico… occorre prendersi carico, rendersi disponibili, muoversi sinceramente a pietà… perchè nulla deve essere perso. Buona giornata