«Ecco, verranno giorni in cui manderò la fame nel paese; non fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare le parole del Signore». L’altro giorno ho letto che in Trentino, ormai, c’è un solo prete per dieci parrocchie. Quella consuetudine per cui esci di casa e hai il prete a tua disposizione va a scomparire. I cammini di catechesi, gli oratori, le feste patronali o vengono assunti da responsabili laici o sono destinati a subire una pesante riduzione. Anche la Messa alla domenica nella propria chiesa sarà un privilegio. Tutte queste cose non riusciamo a vederle: c’è come una volontà di censurarle alla coscienza per non lasciarci inquietare… La maggior parte dei praticanti, invece di tirarsi indietro le maniche, preferisce criticare i preti che non fanno tutto come si faceva un tempo! Ma io mi chiedo: che cosa ci si attende da un prete? Qual è la fame che chiede di essere saziata? La tradizione? Le abitudini? Sempre meno c’è attaccamento a queste cose: le nuove generazioni hanno compreso che la fame di senso si compensa con altro… Sono certo che la vera fame di oggi è fame di Parola! Occorre che ci nutriamo della Parola di Dio se non vogliamo morire di non senso… Buona giornata