«In questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo comanderò io». Sono le parole di scomunica che Elia rivolge ad Acab, re di Israele, perchè, sposandosi con la regina straniera Gezabele, aveva abbandonato la tradizione dei padri e aveva aperto al culto delle divinità della Samaria. Vorrei far notare l’oggetto della scomunica: un periodo di siccità! Dovesse oggi il papa esprimere uno strale del genere non credo farebbe paura a qualcuno… Fatto sta che nel momento in cui Elia pronunciò tali parole, i cieli si chiusero su tutto Israele! È chiaro che qui siamo in un momento di passaggio, le religioni politeistiche legate alla cosmologia hanno ancora un discreto peso nella cultura del tempo, però è evidente che anche la natura risponde a un disegno ben preciso di Dio. Se pensiamo ai discorsi che si fanno oggi sull’emergenza climatica, mi sembra di leggere una religione al contrario: se nei tempi antichi la natura era totalmente nelle mani degli dei, oggi sembra che sia tutta nelle mani degli uomini! Non mi piacciono i dogmatismi da una parta e dall’altra… credo che l’uomo debba occupare il suo posto e Dio il suo: solo nella comunione tra Dio e uomo, anche la natura riscopre la sua giusta collocazione… Buona giornata