«Amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Non si può leggere il Vangelo a spizzichi e bocconi, secondo quanto ci aggrada, interpretandolo di volta in volta, in chiave favorevole ai nostri criteri! Non ci dobbiamo nascondere che spesso leggiamo il Vangelo in maniera ideologica e, ancor più facilmente, adattandolo alle nostre certezze. Nel versetto sopra citato viene dichiarato, senza mezze misure, che la legge dell’amore è il cuore della rivelazione! Trova Dio e si salva chi ama, non chi dice preghiere e compie riti! A noi praticanti, sta cosa, non va giù così facilmente: come sarebbe a dire? Andare a Messa e pregare non conta nulla? No! Non si dice questo ma se dobbiamo fare una classifica, l’amore viene prima della ritualità! Ora, per me la questione è questa: quando possiamo dire che amiamo? Come possiamo discernere se il nostro amore è autentico? Siamo capaci di amare con quella totalità definita dal Vangelo? Ecco: io credo proprio di no! Chi mi dice che ama e per questo non frequenta l’Eucaristia mi lascia un po’ perplesso! Per amare come vuole Dio, senza di Lui, è impossibile… Buona giornata