«Non siate pigri nel fare il bene». Sempre più, mi sembra prendere piede questo criterio per esprimere un giudizio sulla moralità o meno di un atto: “Che male c’è?”. Se un’azione non procura ricadute immediate sulla propria quiete personale – su quella di altri non interessa -, sostanzialmente, non è cattiva! È terribile questa prospettiva, perchè il criterio non è il bene ma l’indifferenza. Mi sembra di trovare nel versetto del Vangelo sopra citato lo spunto per andare oltre e superare l’impasse: guai prestare il fianco alla pigrizia morale! Il bene non è il minimo sindacale richiesto ma il massimo: se un papà o una mamma escono tutte le sere per i fatti loro a divertirsi e lasciano sulla tavola un po’ di cibo perchè i loro figli mangino, alla fine che male fanno? Quello di cui i figli hanno bisogno per vivere ce l’hanno… Capite che il bene non riguarda il semplice non fare il male ma fare qualcosa per far crescere di più il bene! Nel fare il bene ci assale una pigrizia impressionante… ognuno di noi, se è appena attento, può leggere perfettamente questa postura nella propria vita! Maria, non è pigra: sa che la cugina Elisabetta è in difficoltà, non perde tempo e in fretta la raggiunge… Occorre fare il bene non solo non fare il male! Buona giornata