«Ai profeti fu rivelato che, non per se stessi, ma per voi erano servitori di quelle cose che ora vi sono annunciate». Nella Scrittura è chiaro un principio: nessuno vive per se stesso! L’esistenza si compie non curando le proprie passioni ma servendo le necessità degli altri. I Profeti, in specie, se hanno avuto il dono della profezia non è per scampare la propria pelle da qualche strale o catastrofe ma per orientare al bene l’intero popolo di Israele secondo la volontà di Dio. San Paolo, nella sua Lettera ai Romani, metterà in chiaro questa verità secondo la logica cristiana: «Nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore». La vita di un battezzato non serve a realizzare le proprie ambizioni o i propri obiettivi ma per sostenere e consolidare il Regno di Dio attraverso la pratica del comandamento dell’amore! È chiaro come questa prospettiva non sia assolutamente allineata con il pensiero del mondo, soprattutto quello contemporaneo, dove l’interesse prioritario non è il bene comune nè tantomeno la volontà di Cristo… Il mio giudizio non è orientato verso ipotetici “altri” ma verso di me che, dalla logica del mondo, mi sento tanto intaccato! Quanto è complesso convertirsi nel profondo… Buona giornata