«Chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra». Nasciamo tutti senza conoscenze ma con un potenziale cognitivo di tutto rispetto. Non ci ricordiamo come, da piccolissimi, abbiamo imparato a parlare, a fare domande, a osservare stupiti la realtà: eppure, pian piano, la nostra soggettività si è aperta alla realtà e ha immagazzinato una quantità di conoscenze impressionante! È ovvio, però, che venendo dalla terra e appartenendo alla terra, non abbiamo che fatto esperienza di ciò che è accessibile attraverso i sensi: l’approccio base che ci è stato insegnato è quello della realtà tangibile… la trascendenza, di fatto, è stata relegata ad una dimensione puramente interiore e strettamente personale. È normale che sia così: se la conoscenza “reale” è considerata solo quella acquisita attraverso i sensi esterni, tutto l’aspetto interiore dei sensi interni è derubricato al rango della mera immaginazione. Qui Gesù ha da dire qualcosa: se è vero che chi viene dalla terra parla secondo la terra, chi viene dal cielo ha qualcosa di nuovo da rivelarci! I suoi sensi esterni hanno conosciuto cose che a noi sfuggono ma a Lui no! Da qui scaturisce tutto il potenziale di conoscenza ulteriore che viene dalla fede… stolto non approfittarne! Buona giornata