«Bada a te e guàrdati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita». Se una persona ci fa del male, ce lo leghiamo al dito, e alla nostra memoria non è concesso di dimenticare. Se una persona ci fa del bene, ne siamo grati quanto basta, dopo di che lasciamo cadere tutto nell’oblio. La gratitudine non è il nostro forte, ammettiamolo con sincerità… Forse è proprio per questo che JHWH chiede a Israele di ricordare: ci deve essere proprio un esercizio della memoria strutturato. Da qui, quello che ogni giorni fa la liturgia della Chiesa: vi ricordate come nella preghiera eucaristica si parli esplicitamente di “memoriale”. Sì: la liturgia ricorda, fa memoria, ogni giorno di quanto Dio ha fatto per noi donandoci suo Figlio, perchè lo ringraziamo – facciamo “eucaristia”, dal greco “ringraziamento” – e gli rendiamo gloria. Come dimenticare Colui che ha dato la sua vita per me? Non anonimamente per noi, ma per me! Non dovrebbe esistere, di per sè, alcun obbligo alla frequenza della Messa domenicale… se c’è, è solo per ovviare alla penosa noncuranza di cui siamo malati! Chi ha visto e toccato con mano non può scordare… Buona giornata