«Non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo, tuo amico, di Isacco, tuo servo, di Israele, tuo santo». Bella questa supplica che Israele rivolge a Dio: si appella all’amicizia dei patriarchi per ottenere ascolto. Potremmo paragonare questa supplica a quella che noi chiamiamo l’intercessione dei santi: sostanzialmente è la tattica di mandare avanti quelli bravi per criptare un po’ la propria scarsa impresentabilità… Del resto, anche la liturgia ci fa consapevoli della nostra inadeguatezza quando ci pone sulle labbra “non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa”! Mi piace tantissimo questo aspetto – che ritengo qualificante per la nostra fede – che relativizza la giustizia personale a favore di quella comunitaria! È giusto che si prenda coscienza che, da soli, non ce la si può fare, che la salvezza non è affare individuale, che gli altri sono sostanziali al nostro destino! La Chiesa non è altro che la cordata dei fratelli che, nella grande salita al Monte del Signore, da il passo, dà la sicurezza e fa da ancoraggio nel momento in cui qualcuno cade in qualche insidioso crepaccio di male… Che bello se c’è qualcuno più bravo di noi! Siamo così preoccupati di essere i migliori quando, forse, è più importante farci amici e compagni dei migliori… Buona giornata