«Egli non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura». Abbiamo una idea di uomo molto immaginaria! L’uomo, secondo l’opinione comune, è buono e giusto, a volte, però, si pensa, sbaglia o pecca – a seconda della visione di fede o meno che si ha – e, quindi, va punito e corretto perchè ritorni alla sua condizione ottimale… Forse, il criterio di valutazione dovrebbe essere ribaltato: l’uomo è incompleto, è difettoso, è in fieri! Allora, lo sguardo su di lui non deve essere quello del giudizio tranciante a partire da tabelle di giustizia prestabilite ma piuttosto la cura e l’accompagnamento verso obiettivi di bene sempre più qualificati. In qualche maniera, potremmo dire che buoni e bravi diventiamo, in un lungo percorso di crescita e di educazione della libertà. Certo, ci saranno persone più avanti e persone più indietro nel cammino ma anche chi è più avanti non è esente da fragilità e mancanze… per questo, la misericordia deve diventare il metro di giudizio ordinario nella valutazione e nella considerazione dell’uomo! È bellissimo quello che leggiamo oggi nella Lettera agli Ebrei: Gesù è venuto per prendersi cura degli uomini, non degli angeli… cioè di persone in carne e ossa, fragili e mancanti! Questo è anche il compito della Chiesa… Buona giornata