«Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non l’ha visto né l’ha conosciuto». C’è il detto che dice: “Il santo pecca sette volte al giorno”. Come può l’evangelista Giovanni affermare che chi rimane in Gesù non pecca? Se non rimane un santo, chi rimane? Forse occorre comprendere che cosa sia peccato… Abbiamo ridotto il peccato ad una questione morale di rispetto di norme e comandamenti: è ovvio che nessuno è indenne dalla trasgressione dell’ordine morale stabilito! Il peccato consiste, invece, nello staccarsi da Gesù per vivere in autonomia! Chi gestisce la vita affidandosi al proprio pensiero, al proprio punto di vista, inevitabilmente pecca! Cioè agisce seguendo il proprio istinto di peccato invece che essere una cosa sola in Gesù! Lo stare con Gesù, l’ascoltarlo, il seguirlo, l’amarlo, il desiderarlo, permettono di non peccare, cioè permettono di non perseverare in sentieri di perversione del bene! Chi sta con Gesù non evita le cadute – basta guardare quante mancanze registrano i vangeli ad opera degli apostoli – ma evita di intraprendere strade di male irreversibili! Con Gesù vicino appena si pecca si ha la possibilità di rialzarsi e riprendere immediatamente il cammino buono della vita… lontani da Lui ci si perverte e non si sa più riconoscere il male perchè ci si abitua a farlo passare per bene… Buona giornata