«Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto». La sterilità, nella cultura ebraica, era una vera e propria disgrazia: una donna infeconda era considerata oggetto di maledizione divina. Per questo troviamo nella Bibbia diversi casi di donne che sterili che supplicano il Signore per il dono di un figlio: un grembo sterile era un insopportabile e doloroso fallimento esistenziale! Che cosa rappresentava un figlio? Rappresentava, dopo la propria morte, la possibilità di vedere nei suoi occhi la salvezza promessa da JHWH! Senza progenie le promesse di Dio erano precluse alla propria stirpe… Ebbene: Anna, la donna che prega con le parole che ho citato all’inizio, ci rappresenta. Noi siamo quel grembo sterile che chiede il dono di un figlio! Ogni giorno misuriamo la nostra inconcludenza… ogni giorno vediamo chiudersi il nostro futuro… ogni giorno il potere della morte aumenta la sua incidenza… la notevole denatalità di cui soffriamo non è un indicatore superficiale… Abbiamo bisogno di vita! Di una vita che sia diversa da quella che diamo noi, destinata a morire… Abbiamo bisogno di una vita che viene da Dio alla quale aggrapparci per arrivare al Padre! Attenzione: il figlio non nasce senza la nostra carne! Ha bisogno della nostra accoglienza! Facciamoci grembo docile al volere di Dio… Buona giornata