«I capi dei sacerdoti cercavano di farlo morire; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo». Gesù gode di una fama e di un riconoscimento molto largo: tutto il popolo lo seguiva! Possedeva un fascino e una capacità di toccare le corde del cuore e della mente che nessun’altro aveva. Non era dotato di strutture che lo sostenevano, non aveva manager che gli davano le dritte per un successo certo: semplicemente parlava e agiva con un amore fuori dal comune! Poi, però, se andiamo a vedere la folla nel cortile di Pilato, in occasione del processo a suo carico, abbiamo tutt’altra impressione: tutti gli sono contro e si schierano per la sua morte! Che cosa è cambiato da quando Gesù parlava con un seguito generale al momento in cui si determina la sua morte? Gesù dice cose diverse? No, assolutamente! La folla è così… agisce sull’onda dell’emotività! È facilissima a cambiare opinione: basta che qualcuno alimenti dei sospetti e tutto viene buttato all’aria! Ecco: in questi giorni sta avvenendo qualcosa di simile con il caso drammatico di Giulia e Filippo… la polarizzazione delle analisi rischiano di portare a scelte poco lungimiranti! Forse occorre lasciar decantare l’emotività per arrivare a ragionare con più cura a bocce ferme… Buona giornata