«Il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto». È facile nutrire la presunzione che la dirittura morale sia un merito , per cui ci si sente autorizzati a sputare sentenze verso coloro che tentennano nella loro condotta di vita… In realtà, ciò che siamo, è certamente anche opera nostra, ma prevalentemente è la grazia di aver avuto accanto persone capaci di istruirci e indirizzarci con intelligenza nella direzione giusta. Sarebbe bello che chi è dentro la via della giustizia avvertisse la propria condizione non come il pretesto per squalificare gli altri ma come opportunità per mettersi al loro servizio. Se abbiamo avuto tanto ci verrà chiesto tanto! Prendiamo sul serio il richiamo del Libro della Sapienza che ci ricorda come saremo vagliati al fuoco a partire dalla nostra condizione di privilegio… Da prete riconosco il dovere della riconoscenza per il dono di una vita bella e sensata che ho ricevuto in dono e avverto tutta la responsabilità davanti alla comunità nella quale sono chiamato a presiedere! Non di meno dovrebbe essere per i genitori: occorre che sentano il loro “stare in alto” e se ne assumano tutti gli oneri… chi sta in alto ha più doveri, non ci sono storie! Guai derogare al compito di guida… di amiconi non ce n’è bisogno! Buona giornata