«Se vivete secondo la carne, morirete». Molto facile equivocare questa espressione di san Paolo. È ovvio che noi viviamo nella carne, non siamo angeli! La carne è la condizione che ci caratterizza in quanto creature. San Paolo, infatti, non dice “se vivente nella carne, morirete” ma “se vivete secondo la carne, morirete”. Infatti, “la carne ha desideri contrari allo spirito”… La carne che è stata creata da Dio ha subito una corruzione – il peccato originale – e in questo modo ha smarrito il suo riferimento a Dio: la carne, in sè è “cosa buona” ma avendo perso Dio è tutta ripiegata su di sè, vive per se stessa… ma la carne che vive per se stessa è destinata alla corruzione, alla putrefazione! San Paolo ci invita a vivere “secondo lo spirito”. Vivere secondo lo è, comunque, vivere nella carne ma non più secondo la carne! Cioè? Cioè vivere facendo sì che la carne diventi manifestazione dell’amore di Dio! Questa cosa è comprensibilissima, ad esempio, nella sfera sessuale: lo stesso atto può essere la più sublime manifestazione dell’amore e della comunione oppure la più brutale e inaudita violenza! Da una parte è vivere secondo lo spirito e dall’altra secondo la carne… capite anche voi l’abissale differenza! Buona giornata