«Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna». Un tempo, mi capitava spesso di dover rassicurare persone che, in confessione, mi dichiaravano una certa paura di Dio, quasi che fosse il guardiano implacabile, pronto all’ira e alla punizione facile… Oggi, non capita quasi più: giustamente, la presa di coscienza della paternità di Dio ha permesso una considerazione più nitida della sua misericordia e, quindi, della sua cura in vista della redenzione. L’aver ripulito la fede dalla paura nei confronti di Dio è certamente stato un obiettivo valido e doveroso… D’altro canto, però, sembra si sia dissolta totalmente pure la paura del nemico! Questa, invece, doveva rimanere! Perchè? Perchè la paura è un sentimento necessario a custodia della propria incolumità: se uno non ha paura di nulla si mette continuamente nei pericoli e corre più facilmente il rischio di farsi del male! Gesù lo dice chiaramente nel versetto citato sopra: occorre aver paura di chi, non solo rovina la nostra vita qui, banalizzandola e deturpandola inopinatamente, ma è capace di annullare la speranza che viene da Dio di una vita piena in Lui! Quanto sono numerose le vittime derivante della banalizzazione del maligno… Buona giornata