«Che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Molto bella questa domanda: lo scriba, in maniera del tutto corretta, non chiede come “meritare” la vita eterna ma come “ereditare”. Che differenza c’è? Da una parte la vita piena è qualcosa da conquistare con i propri sforzi al punto che Dio dovrebbe concedercela per averla noi conquistata sul campo… dall’altra, la vita eterna è acquisita in forza di un legame di appartenenza! La vita eterna non si conquista ma si riceve come dono! Se ad una persona spetta una eredità sa già che, a prescindere dal suo comportamento, gli arriverà… La consapevolezza di questo diritto apre ad un menefreghismo e ad un atteggiamento di pretesa oppure ad un amore, una riconoscenza, una gratitudine senza fine? La certezza della salvezza non toglie minimamente l’impegno ad una vita santa, anzi, la alimenta… Il samaritano – che è Gesù – una volta soccorso e portato alla locanda  il malcapitato gli paga la cura per tutto il tempo necessario, senza che questi glielo chieda o lo esiga! È immaginabile che il malcapitato, una volta guarito, viva tutta la sua esistenza nella gratitudine verso il suo soccorritore… Così è la nostra vita: un rendimento di grazie a colui che ci ha fatti eredi della sua stessa vita!  Buona giornata