«Ciascuno di noi ha seguito le perverse inclinazioni del suo cuore». La storia di Israele è disseminata di tradimenti: da una parte un desiderio di fedeltà a JHWH riconosciuto come unico Dio e salvatore e dall’altra una serie infinita di infedeltà e disobbedienze. Questa è l’esperienza fattuale che l’umanità fa di se stessa: una coscienza chiara del bene e del bello e insieme l’incapacità e l’incostanza assolute nel compierli! C’è un potenziale di grandezza e perfezione nell’uomo ma anche una fragilità insita che ne fa crollare rovinosamente ogni ambizione di riuscita… Israele si analizza e comprende che la sua perversione non è intenzionalità esplicita di male ma vera e propria inclinazione! Israele riconosce che ha il cuore ammalato, ha una volontà corrotta, ha una distorta percezione della realtà… per questo necessita di essere salvato! Sono infinite le pagine e le preghiere che Israele scrive supplicando Dio perchè non consideri le sue colpe e abbia pietà! Qualcosa del genere è stato ripreso dalla liturgia cristiana quando il prete prega per la pace e dice: “Non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa”, come a dire: “non guardare la nostra infedeltà ma il desiderio che abbiamo di esserti fedeli”. Davvero occorre che riconosciamo la nostra infedeltà! Buona giornata