«Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». La gente si stupisce perchè in alcune situazioni anche i cristiani reagiscono con veemenza minacciando cattiverie e violenza… niente di più normale! La postura dell’uomo a fronte di ciò che giudica ingiusto e scorretto è la lotta, non c’è nessun pacifista e non-violento per natura! In questo senso è bello notare come, nel Vangelo, non si nascondono le reazioni istintive e scomposte degli apostoli: così è, non c’è da stupirsi! È stando dietro a Gesù che impareranno un modo di essere e di fare diverso, mitigando il loro zelo scomposto… Riconoscere la propensione e l’istinto al conflitto non significa giustificarlo e approvarlo: questa indole ha a che fare con la ferita della colpa originale dove, smarrendo Dio, ogni uomo si erge lui stesso a Dio, usando della forza per realizzare la propria egemonia sugli altri! La conversione dell’io dal suo essere secondo la natura all’essere secondo Dio abbisogna di tanto impegno e di tanta perseveranza… occorre recepire il rimprovero di Gesù e riconoscere il proprio peccato! Quanto è difficile ammettere di agire in maniera difforme alla verità… siamo sempre così pieni di noi stessi, boriosi, orgogliosi… come i discepoli della prima ora, pieghiamo la testa e rimettiamoci dietro a Gesù! Buona giornata