«Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime». La vita è un’avventura meravigliosa! Non si può negare, però, che in certi frangenti, presenta delle sfide oggettivamente dure… quando si ha che fare con il dolore non c’è santo che tenga: è sofferenza, è domanda, è grido, è pianto! Per Gesù è stato così! Per Maria è stato così! Guai a noi se pensiamo che Gesù e Maria hanno vissuto la loro passione come una passeggiata… hanno condiviso con noi tutta la ruvidezza della prova! Questo cosa comporta? Comporta che quando siamo chiamati ad affrontare un dolore non possiamo pensare che siamo gli unici, che siamo vittime di un ingiusto accanimento, che certe cose capitano solo a noi… La prova e il dolore appartengono alla vita e sono da affrontare! Nessuno ci chiede di avere il sorriso sulle labbra quando soffriamo: è significativo, infatti, che la liturgia della Chiesa ci invita a contemplare la Madonna addolorata, con tanto di lacrime agli occhi e spada infilzata nel cuore… Si può piangere e si può gridare! Ma a questo dolore va riconosciuto un senso e un peso relativamente al nostro percorso di salvezza! Il dolore ci ricorda la nostra finitezza e la nostra relatività a Dio… non gridiamo al vento, non piangiamo per nulla: Qualcuno raccoglie la nostra umanità provata! Grande consolazione… Buona giornata