Viviamo in un contesto storico di grossi cambiamenti: le certezze di un tempo, anche relativamente recente, si sono sbriciolate. Non esiste più una verità certa: ognuno è legittimato a pensarla come vuole… poi, ci sono dei limiti oltre i quali non è lecito esporsi, ma, sostanzialmente ogni uomo è individuo, indipendente da tutto e da tutti: il pensiero equivale al parere personale, non a delle ragioni definite.

In un contesto di questo tipo è davvero difficile educare e correggere. In base a che cosa? Se non c’è un sistema culturale e valoriale di riferimento valido per tutti, come intervenire per segnalare una anomalia o una difformità? Ogni osservazione è presa come una invasione di campo non richiesta e, pertanto, inopportuna! Occorre ritrovare delle ragioni chiare a partire da Dio: il criterio è Lui! Se possiamo dire qualcosa non è perchè siamo più illuminati o intelligenti ma perchè il Signore ci ha insegnato un ordine…

Richiamare al bene, correggere chi sbaglia, sostenere chi arranca, rialzare chi è caduto, sono compiti che ci riguardano! Non come espressione di una superiorità morale ma in nome di una fraternità e di una comunione a cui Dio ci ha chiamati! Siamo custodi gli uni degli altri! “I care”, diceva qualcuno…