Siamo mancanti! Siamo bisognosi di tutto! Cerchiamo di compensare le nostre falle esistenziali con le strategie più estrose ma, alla fine, ci dobbiamo arrendere alla nostra finitezza… Questa è la nostra condizione che non dobbiamo considerare un peso o un limite ma una vera e propria opportunità! Il fatto di essere precari ci sprona a riconoscere che la nostra esistenza postula la necessità della relazione, della dipendenza, della comunione: non siamo degli individui se bastanti! Siamo tutti interdipendenti: abbiamo bisogno dell’altro! Aver bisogno non è un limite ma un vantaggio: ci fa capire quanto gli altri sono importanti per noi e quanto noi siamo importanti per gli altri!

Da piccoli ci è naturale chiedere aiuto: quante volte chiamiamo la mamma o il papà… gli insegnati… gli amici… Ad un certo punto, ci viene la balsana propensione ad arrangiarci, a ritenerci totipotenti, a sbrigarci ogni problema per conto nostro… Quanta fatica inutile! Nei confronti di Dio, non parliamo! Chiede aiuto a Dio? “È dei deboli e degli illusi”, si pensa… Eppure, è proprio da questa conversione alla preghiera che è possibile svoltare radicalmente nella vita! Chi trova Dio, trova la pace e la serenità! È Lui che fa… noi siamo essenzialmente dei graziati.