«Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire… Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore». Il pensiero di Giosuè non fa una grinza: o si serve il Signore o si servono gli idoli… qualcuno, alla fine, si serve! Scriveva Martin Buber che l’uomo è il più grande creatore di idoli… ed è verissimo! L’uomo non sa vivere se non mettendosi al servizio di qualcuno, per sentirsi utile, per dare una ragione al proprio esserci. Giosuè è un uomo molto libero: di fronte all’ambiguità dei suoi fratelli dichiara apertamente che la sua scelta è per il Signore… loro facciano quello che vogliono! Dobbiamo imparare da Giosuè questa chiarezza e questa parresia: in un mondo sempre più idolatrico è bene che qualcuno manifesti la potenza liberante del Signore! Chi è sottomesso all’idolatria non è assolutamente in grado di riconoscerlo: l’idolo è subdolo, prosciuga la vita senza che nessuno se ne accorga… se non quando è ormai troppo tardi! Qualcuno mi chiede se non mi stanco a dir messa e a pregare: non c’è dubbio che a volte è un impegno ma la libertà che me ne deriva vale la piccola fatica alla sequela del Signore… Buona giornata