«Io farò diventare una grande nazione anche il figlio della schiava». Siamo abituati a leggere nella Sacra Scrittura come Dio, sempre, faccia delle preferenze: si parte con Abramo, pescato “a caso” tra migliaia di altri uomini; poi, Isacco, preferito a Ismaele; poi, Giacobbe preferito a Esaù; poi, Davide, preferito a Saul… l’elenco potrebbe protrarsi a non finire. La domanda che sorge spontanea è: ma perchè queste preferenze? Perchè qualcuno è prescelto da Dio per compiti di rilievo e qualcuno è giudicato non all’altezza? È interessante vedere come questo giudizio sia totalmente smentito dal versetto che oggi ho citato: anche Ismaele, benchè non sarà l’erede legittimo della promessa abramitica, non verrà abbandonato a se stesso ma sarà reso “una grande nazione”. Cosa vuol dire? Che un conto è la cronaca e un conto è la storia! Ci sono personaggi che verranno ricordati per il loro ruolo rappresentativo e faranno parte della nomenclatura dei famosi…ci sono persone che magari non rientreranno nei libri di storia ma che ugualmente hanno contribuito a fare la storia! Alla fine: per noi quali sono le persone che davvero contano nella nostra vita? Quelle importanti per le testate giornalistiche o quelle che nel segreto e nella discrezione ci hanno regalato la loro esistenza? Agli occhi di Dio nessuno è secondo… Buona giornata