«Se non vedo… io non credo». Sono pienamente d’accordo con Tommaso: credere non significa immaginare o fantasticare qualcosa ma riconoscere in qualcosa di reale una bellezza e un senso oltre l’immediata percezione. Il credere della fede non è come il credere dei bambini alle fate agli gnomi… Il credere della fede si basa su ciò che si vede: a partire da quello che si sperimenta si riconoscono degli elementi di profondità che diventano veri e propri spiragli di visione sulla bellezza divina. Se è vero che per credere occorre vedere è altrettanto vero, però, che occorre credere per vedere in profondità! Il credere e il vedere sono strettamente connessi, non li sì può disgiungere per nessun motivo. Tommaso dimostra di essere un uomo di fede sopraffino: il suo credere non è semplice religiosità ma è fortemente ancorato alla testimonianza di Gesù! Tommaso ci ricorda che non si può credere se ci si presenta un Dio vincente, impassibile, inossidabile… c’è bisogno di vedere i segni della passione, cioè di un amore senza risparmio e senza preclusioni! Chissà se la nostra fede è davvero passata sotto il setaccio della Passione, oppure è superficialmente legata al sentire comune secondo la concezione del sacro e del divino… Buona giornata