«Già ora, in questo tempo, cento volte tanto». Una delle accuse classiche al cristianesimo da parte dei filosofi atei dell’ottocento è che la fede distoglie dall’impegno nel mondo perchè tutto è vissuto in funzione della gioia piena in paradiso. Sembrerebbe che un uomo di fede non è così impegnato nelle cose del mondo perchè ritenute non sono così importante al fine della realizzazione di sè. Le parole di Gesù smentiscono platealmente questa prospettiva: la fede ha una funzione eminentemente terrena e promette chiaramente una pienezza dentro l’orizzonte storico! Si crede, quindi, non per avere un giorno a venire la gioia ma per averla ora! La fede permette di dare alle cose del mondo il giusto peso, senza idolatrarle e senza bistrattarle: “tutto concorre al bene per coloro che amano Dio”, direbbe san Paolo! La fede permette di riconoscere l’istanza di salvezza che è già dentro la quotidianità: il futuro, la vita in Dio, non sarà altro che il coronamento e il compimento della salvezza vissuta già qui! Non smetterò di sottolineare come sia un segno evidente della fede il tratto della gioia: chi ha incontrato Dio nella sua vita non vive attendendo un di più ma, già ora, riconosce il paradiso nascosto nelle pieghe della sua storia! E gioisce… Buona giornata