«Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia». Gesù parla ai suoi discepoli della sua morte e risurrezione. C’è un tempo per soffrire e c’è un tempo per gioire, direbbe il nostro buon Qoelet. Non c’è nulla di stabile ed immutabile nella storia: chi è nella gioia deve ricordarsi che arriverà il momento del dolore e chi è nel dolore deve ricordarsi che arriverà il momento della gioia! Se solo abbiamo un po’ di abitudine alla verifica di ciò che ci accade, credo non sia difficile registrare questa dinamica… Io ho bisogno di ripetermelo ogni sera che non val la pena abbattersi per ciò che non funziona, che non val la pena disperarsi perchè il mondo appare sempre più chiuso al Vangelo: tutto è preparatorio ad un disegno di salvezza che solo Dio ha in mente! Noi siamo chiamati ad essere dei semplici ed umili servi del Vangelo… Raramente mi lascio inabitare dalla sconsolazione: ci dormo sopra ed ecco la voglia e il desiderio di vivere nella gioia di essere amati e custoditi dal Signore! I discepoli si sono lasciati subito prendere dal dolore della morte di Gesù e si sono allontanati da Gerusalemme… hanno dovuto tornare sui loro passi! Non avevano creduto che dopo ogni morte c’è la risurrezione! Attenti a fare lo stesso! Buona giornata