«Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra». Credo abbiamo bisogno tutti di leggere costantemente queste parole per rimotivarci nella missione che ci è stata affidata. L’incontro con gli uomini, sempre più, si configura come un non-incontro. C’è un livello di indifferenza e di disinteresse all’altro davvero incredibili. Nemmeno lo scontro è più contemplato, semplicemente la freddezza. Sto passando tra le case per la benedizione delle famiglie: oltre che portare la gioia della Pasqua c’è il desiderio di incontrare le persone del territorio, per stringere delle mani, per incrociare degli sguardi, per familiarizzare con volti con i quali si condivide la vita in paese… accade che molte porte rimangano chiuse alle parole della più diplomatica delle parole “no, grazie!”. Un prete non passa per vendere un prodotto o convincere qualcuno di qualcosa… è una persona che benedice, cioè sorride all’uomo a nome di Dio, e che chiama alla fraternità: che cosa c’è di così fastidioso e intollerabile? Non riesco a capirlo ma le parole di Gesù sono chiare: occorre accettare che qualcuno accoglie e qualcuno respinge! La missione è non demordere mai nella speranza di rompere il muro di separazione che il maligno erige! Perseveranza, a costo dell’umiliazione… Buona giornata