«Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato». Gesù sta dialogando con la folla: c’è gente che lo ascolta e c’è gente che lo rifiuta. Gesù non sa offrire altro che un’apertura a trecentosessanta gradi verso tutti. Una cosa è certa: al di là di quello che loro pensano o credono, il suo desiderio è quello di portare a compimento l’opera per la quale il Padre lo ha inviato… salvare tutti! E cosa significa? Amarli oltre la loro amabilità! Quando noi diciamo che Gesù è morto per noi che cosa intendiamo se non che è morto a causa del nostro odio, accogliendolo e mortificandolo nel suo corpo? Ancora oggi avviene la stessa cosa: Gesù rimane a braccia aperte, come memoria permanente dell’abbraccio accogliente del Padre verso tutti i figli, anche quelli che non lo amano e non lo riconoscono! La Chiesa, corpo di Cristo, ha la stessa, identica, missione: amare l’inamabile! A costo anche di morire! Quanto è difficile… ogni girono mi sento chiamato a lottare contro la mia natura che ragiona secondo la logica della giustizia e non dell’amore! Questa è la morte a cui siamo invitati come discepoli… un martirio non cruento ma per nulla indolore… Buona giornata