Nei vangeli della risurrezione un tratto distintivo dei discepoli è l’incapacità a riconoscere Gesù. Non si dice tanto che non lo vedevano ma che non capivano che era Lui. Non avevano, in sostanza, gli occhi per vedere oltre le apparenze. Nel cammino dietro a Gesù nei suoi tre anni di vita pubblica i discepoli avevano colto la sua grandezza ma avevano equivocato sul significato.

Quante volte sarà capitato anche a voi di pensare “se fossi vissuto con Gesù, l’avessi ascoltato con i miei orecchi, visto con i miei occhi, toccato con le mie mani, allora sì che crederei senza ombra di dubbio”… Non è così: i discepoli sono la prova provata che si può sentire e non ascoltare, si può vedere ma non riconoscere, si può toccare ma non credere!

Qual è la cura che Gesù mette in atto? La spiegazione della Parola di Dio, cioè di tutta l’esperienza del popolo d’Israele a partire da Abramo fino all’ultimo dei profeti, mostrando che tutto era funzionale a preparare l’avvenimento della rivelazione. Gesù lo si può comprendere solo se lo si sa leggere attraverso le lenti dello Spirito santo, Colui che mette insieme gli eventi della storia e li illumina in profondità!