«Verrà a noi come la pioggia di primavera che feconda la terra». Ecco come descrive l’amore di Dio il profeta Osea: una pioggia primaverile che, cadendo delicatamente sul terreno, lo inumidisce e, senza ferirlo, lo rende fecondo, pieno di erba e di fiori! È una pioggia non irruenta, non fa rumore, scende un po’ alla volta, in maniera discreta, rispettosa, solo il necessario per inumidire e dare vigore al potenziale insito nel terreno. L’agire di Dio non è mai solitario, individuale, è sempre sinergico, personale: si unisce all’altro per creare, per generare! L’amore di Dio potenzia la ricchezza dell’altro, mette in movimento, promuove… è difficile che uno dica “come è bella la pioggia di primavera”… molto più facile sentire “come è bello quel prato fiorito”! Dio esalta l’altro! Quanto è diverso l’amore dell’uomo… ha sempre il carattere dell’enormità, della sovrabbondanza: guardate alla passione smisurata e abnorme di quando si è innamorati… sembra che l’amore dell’altro sia tutto, onnicomprensivo, assoluto, ineguagliabile! È un ciclone che butta all’aria tutto, stravolge la vita, fa cambiare il modo di essere, di vestirsi, di mostrarsi… Ma quanto dura? Osea scrive così: «Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’alba svanisce». Quanto è vero… Buona giornata