Fa impressione la luce della Trasfigurazione nell’austerità del tempo quaresimale. Eppure è davvero significativa: non esiste passaggio difficile nella vita che non abbia una luce che lo illumini. Dio non abbandona nessuno, non dice “arrangiati”, ma si fa vicino, apre spiragli di luce.

La luce della Trasfigurazione serve a Gesù per prepararsi alla sua passione, soprattutto, al momento cruciale del Getzemani: il Padre non lo abbandonerà, gli manifesterà il suo amore indiscusso. La luce della Trasfigurazione serve pure ai discepoli: devono imparare a riconoscere la sua divinità andando oltre quella luce sfolgorante… basta “Gesù solo” per credere e riconoscerlo Figlio di Dio. Sul monte Tabor hanno davanti ai loro occhi Gesù trasfigurato… sul monte degli Ulivi avranno davanti Gesù sfigurato: è sempre Lui! e sempre Lui è l’Amato!

Gesù è l’indiscusso protagonista della salvezza dei discepoli… i discepoli non sanno stare svegli né davanti alla luce luminosa della gloria e nemmeno davanti all’oscurità cupa della passione… si perdono, non capiscono, straparlano…

Nella scena della Trasfigurazione Gesù si rivolge ai discepoli e dice loro «Alzatevi e non temete»… nella scena del Getzemani dice loro «Alzatevi! Andiamo»: siamo chiamati continuamente ad alzarci e metterci in movimento! Sempre a rischio di addormentarci…