Quante volte una mamma o un papà ripetono a loro figlio: “non devi studiare perché devi ma perché serve al tuo futuro!”. È incredibile come il bene appaia, quasi sempre, ai nostri occhi più come un dovere che un piacere… sembra uno sforzo, una fatica, un impegno che, per senso del dovere, si è obbligati a compiere! Perché abbiamo questa sensazione? Forse perché il bene è sempre presentato come un comando più che una proposta di libertà! Tutti siamo stati cresciuti con la convinzione che i comandamenti vadano rispettati perché sono la legge emanata da Dio…

Ecco: mi sembra che nel Vangelo di oggi Gesù cerca di spiegarci che non è così! Avete inteso che fu detto “non fare il male” ma io vi dico “fai il bene”! Cioè: vivi la tua vita come una proposta bella ed entusiasmante dove realizzare il sogno di Dio di una umanità felice, in comunione! “Non fare il male” è il minimo sindacale che toglie di mezzo la cattiveria e l’odio… ma “fare il bene” è partecipare attivamente alla trasformazione del mondo nella logica di Dio! Non basta non fare il male, occorre fare il bene! Molto più entusiasmante…