«Non dimenticatevi della beneficenza e della comunione dei beni, perché di tali sacrifici il Signore si compiace». Sono prete da quasi 26 anni: se c’è una cosa di cui fatico a parlare a livello comunitario è la questione dei soldi! È una sorta di tabù innominabile, impronunciabile… scatena sempre una reazione indignata della gente! La fede è fede e l’economia è l’economia – si dice: nella fede c’è da parlare di cose eteree, trascendenti, spirituali che niente devono avere a che fare con il vile denaro, con il materiale! Eppure, dalla citazione che oggi ho riportato, è evidente come nella comunità ecclesiale primitiva la questione finanziaria fosse un discorso di rilievo, che caratterizzava e connotava la comunione fra credenti! Vivere una fraternità non è questione astratta e impalpabile ma è supportare una appartenenza che suppone il farsi carico gli uni degli altri, delle strutture comuni, delle attività! L’evanescenza della comunità cristiana la si evince anche dalla esiguità dell’impegno finanziario ed economico al sostegno del bene comune! I soldi che guadagniamo non sono solo per la famiglia ristretta del sangue, ma anche per la famiglia allargata dei fratelli in Cristo. Buona giornata