«Essi aspirano a una patria migliore, cioè a quella celeste». La Lettera agli Ebrei racconta l’esperienza di fede dei patriarchi e mostra come la loro vita non sia sempre stata corrispondente alle promesse ricevute. A noi che ci arrabbiamo perchè nonostante le nostre preghiere e la nostra fedeltà rituale viviamo esperienze di prova serve ricordare che le promesse di Dio sono da credere ad oltranza perchè sono oltre la nostra vita terrena! Dio non ci promette mai un’esistenza senza fatiche e intoppi ma semplicemente la sua cura e la sua amicizia eterna! È solo Lui l’oggetto della nostra fede, della nostra speranza e della nostra gioia… non la corrispondenza della condizione della vita alle nostre aspettative! Dobbiamo riconoscere che abbiamo perso di vista la vita nella sua espansione oltre il qui e ora: abbiamo mondanizzato le promesse di Dio dentro una visione materialistica, come se il paradiso dovesse essere qui… No! Il paradiso, la pienezza della vita, è sempre oltre! Mai fossilizzarsi in stereotipi salvifici meramente terreni! Rimarremo sempre delusi nel momento in cui riporremo la nostra gioia e sicurezza a fronte di un qualche obiettivo temporale… La nostra patria è il cielo: tutto qui è bello… ma è sempre penultimo rispetto al Bello a cui il nostro cuore è stato preparato! Buona giornata