«Saulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla». Secondo il nostro modo di pensare, in questa esperienza, c’è qualcosa che non quadra: nel momento in cui uno incontra il Signore non dovrebbe vedere con più nitidezza le cose? Al contrario, a Paolo succede l’opposto: l’incontro con il fulgore della luce di Cristo lo acceca! Credo che sia molto significativo questo passaggio: occorre mettere in crisi le nostre certezze, i nostri modi di vedere, i nostri metri di giudizio della realtà… vedere alla luce di Cristo permette di accorgersi della propria cecità! Con Gesù si viene alla luce in maniera nuova, è una vera e propria creazione nuova! Occorre azzerare la fede del passato e accogliere una luce nuova… si tratta di un cammino di riappropriazione della vista che richiede una conversione! Saulo non vive un cambiamento autonomo: è grazie ad Anania che a nome della comunità gli impone le mani e che viene liberato dalla sua presunzione di vedere per vedere secondo una dinamica comunitaria! Siamo tutti troppo autoreferenziali: se le cose non corrispondono a quello che pensiamo noi mettiamo tutto in dubbio… la verità non è mai il nostro pensiero ma la realtà che sempre ci supera! Buona giornata