«La Legge, possiede soltanto un’ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose». È proprio così: il rispetto formale di una norma non ne fa gustare per forza il senso! Se uno vive semplicemente sforzandosi di rispettare quanto prescritto, prima o poi, trasgredirà! La legge è solo un tenue riferimento al buono e al vero, utile – prevalentemente – a sostenere il percorso verso la pienezza ma solo l’esperienza reale e concreta del bene è salvezza e redenzione integrale! La semplice pratica rituale – ad esempio -, tipo l’adempimento del precetto festivo, non può certamente offrire la garanzia di una esperienza salvifica… è vero l’esatto contrario! Cioè: è la salvezza sperimentata in una qualche ferita della vita che si arricchisce e si approfondisce nella memoria rituale del sacrificio di Cristo per la nostra salvezza! I discepoli, prima hanno sperimentato l’amore misericordioso di Gesù che, anche dopo il tradimento, si è manifestato nei loro confronti e, successivamente, ne hanno strutturato una memoria grata nell’azione liturgica! Occorre aprire gli occhi, essere attenti, e cogliere come Gesù ci ha amato personalmente, sottraendoci dalla perdizione… se lo coglieremo sarà facile desiderare farne un perenne memoriale di ringraziamento! Fare eucaristia è proprio questo! Altro che bisogna andare a messa… desideriamo… non possiamo fare a meno… Buona giornata