«Quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo». Questo versetto della lettera di san Giovanni mi fa sempre impazzire… è capace di dire in poche parole tutta la straordinarietà del mistero dell’Incarnazione in una maniera unica! Tutti i sensi, cioè la carne, fanno esperienza di Dio! La convinzione che Dio è qualcosa di astratto perchè non si vede, non si sente e non si tocca, in questi versetti è totalmente smontata! Se di Dio non potessimo fare esperienza non sarebbe credibile per l’uomo: sarebbe assolutamente condivisibile la posizione di tanti filosofi che descrivono il fenomeno religioso come una proiezione idealizzata dei desideri incompiuti dell’uomo! Nella prospettiva cristiana questa osservazione filosofica è chiaramente smontata: Dio non è una creazione del pensiero ma è una persona che si manifesta e che chiede relazione! In quanto persona è quello che è e non corrisponde per forza alle attese dell’uomo… San Giovanni, di fatto, dichiara che chi non conosce Dio è solo perchè non lo vuole conoscere, non vuole avere rapporti con Lui! È una scelta non una impossibilità! Con il mistero dell’Incarnazione ci si incontra e ci si scontra con un Dio sorprendentemente concreto… altro che astratto! Buona giornata