«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli». Ho conosciuto diversi giovani che hanno scelto questa pagina di Vangelo come lettura nella liturgia del loro matrimonio: l’idea era quella di sottolineare – per giustificare la propria latitanza nella pratica – che non serve tanto pregare, quanto fare i fatti! Nulla di più sbagliato e fuorviante! A ben guardare, uno solo può vantarsi seriamente di fare la volontà del Padre… e questi è Gesù Cristo in persona! Pertanto, chi ritiene di essere un bravo cristiano a prescindere è probabile che non abbia una corretta cognizione di sè… Pregare è assolutamente necessario per chiunque! In altra occasione Gesù chiederà ai suoi di discepoli di pregare incessantemente, senza stancarsi mai… Evitare di dire “Signore, Signore”, invece, sta per non riempirsi la bocca del nome di Dio senza, poi, ascoltarlo e amarlo sul serio… ogni formalismo, sia spirituale che materiale, è assolutamente da bandire come assurdo: agli occhi di Dio tutto è manifesto, inutile nascondersi! Pregare è proprio di chi, consapevole della propria fragilità, si appella al Signore per fare comunque, in qualche modo, la sua volontà! Tanto necessaria è la preghiera dell’avvento: vieni Signore Gesù! Buona giornata