«Di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito». Sono le parole piene di speranza che un centurione pagano rivolse a Gesù. Su quale base? Non essendo membro del popolo eletto (Israele), era ritenuto totalmente incapace di una vita di fede. In realtà, Gesù fa emergere come nonostante la sua estraneità alla storia della salvezza iniziata da Abramo, anche un pagano è capace di vita spirituale… Senza tante manfrine e giri di parole, il centurione riconosce a Gesù un potere sulle realtà della salvezza tanto quanto ce l’ha lui rispetto alla realtà dell’esercito! C’è una dichiarazione senza mezzi termini della propria finitezza e la disposizione a farsi aiutare! Essere capaci di riconoscersi poveri e inetti in ordine alla vita piena è la condizione necessaria alla salvezza: potremmo dire… è la fede! Credere è essenzialmente sapere che Dio può tutto e tutto ciò che può lo fa! E ciò che può è la nostra salvezza… che noi, purtroppo, troppe volte scambiamo con il nostro benessere! Ma è tutta un’altra cosa! Il tempo d’avvento che abbiamo appena incominciato si configura come l’opportunità di gridare a Dio il nostro bisogno di Lui e credere nel suo intervento per realizzarlo e portarlo a compimento! Buona giornata