«La nostra cittadinanza è nei cieli». Veniamo da due giorni di intensa vita liturgica in occasione della Festa dei Santi e della Commemorazione dei defunti dove lo sguardo si è concentrato nella contemplazione del cielo: la morte non ha avuto la meglio sugli uomini e le donne che l’hanno affrontata! È stata vinta la morte e, in virtù di Cristo, i trapassati godono della luce e della pace! Siamo felici per loro? Siamo felici per noi che, prima o poi, avremo il medesimo destino? Davvero abbiamo la nostra cittadinanza nei cieli o ci siamo ancorati stretti alla terra? Ci lamentiamo tanto della vita perchè ci appare faticosa e stressante ma, alla fine, ci accontentiamo della sua provvisorietà e non sappiamo più sperare il meglio… La nostra cittadinanza è il cielo perchè è in Dio che noi abbiamo il nostro compimento! Solo in Lui saremo nella pienezza! La vita, benchè sia un dono grande del cielo, porta in sè il limite del peccato e non riesce a compiere in noi il desiderio di pienezza che solo Dio può dare! Di per sè, la vita è piena di Dio e, di fatto, delle tracce ne troviamo… ma il male l’ha contaminata e il gusto di Dio è evaporato! Non ci resta che attendere il cielo… Buona giornata