«Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso». San Paolo conosceva bene il cuore dell’uomo. Lui per primo aveva combattuto la battaglia contro il proprio io che cercava costantemente di affermarsi. È incredibile come sempre siamo tentati di promuovere, anche subdolamente, la nostra persona: quanti gesti… quante parole… dette con generosità ma con la sottile smania di ottenere un consenso! Si tratta di un crinale molto sottile: da una parte c’è il dovere di darsi da fare, di metterci l’anima nelle cose, di fare e dare il meglio e dall’altra la smania dell’approvazione e della stima degli altri, la gloria del proprio nome… Ci dobbiamo conoscere e vigilare attentamente affinchè l’altro da noi venga sempre prima: è una vera e propria lotta! Quello che i papà e le mamme fanno con i loro figli dovrebbe diventare lo stile che connota ogni azione… è oggettivo che mamma e papà per i loro figli sono disposti a mettere loro stessi all’ultimo posto però come è facile che cadano nel desiderio di un ritorno di gloria personale… Come dicevo, è un continuo affinare il proprio cuore, confessando, a volte, le fughe in avanti alla ricerca del sè… Buona giornata