«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida!». Sembrano espressioni di un Gesù arrabbiato, in realtà, sono le parole preoccupate di un padre o di una madre verso un figlio che sta prendendo una strada sbagliata. Qualche biblista traduce il “guai” in “ahimè per voi”, ossia il dolore del cuore ferito di chi sta male per le conseguenze che il male ha su chi lo commette. Oggi, nella nostra Diocesi, si ricorda la memoria dell’apparizione della Madonna a Tirano. Rivelandosi all’umile contadino Mario Omodeo, Maria santissima disse queste parole: “Bene avrai!”. Da una parte la preoccupazione di Gesù per gli uomini lontani e indifferenti alla Grazia e dall’altra la promessa di Maria di abbondanti benedizioni per gli uomini umili e semplici. Mario Omodeo non era un uomo straordinario: era semplicemente un povero contadino abbandonato alla Provvidenza. Dio non ha altro desiderio che riempire di doni i suoi figli: ha grazie per tutti, a seconda degli stati di vita di ciascuno! Solo la vita altezzosa e arrogante si preclude volontariamente all’amore di Dio perché conta su di sé, non è capace di aprirsi al dono… Ahimè per noi, allora, se ci costruiamo la vita a prescindere da Dio… Bene per noi se sappiamo abbandonarci serenamente alla Grazia di Dio! Buona giornata