«Perisca il giorno in cui nacqui»! Sono le amare parole di Giobbe dopo l’esperienza dolorosa della perdita di tutto ciò che aveva: affetti, beni, salute… Quando si è toccati nelle proprie sicurezze crolla il mondo… lo dobbiamo ammettere: come Giobbe siamo dei credenti, amiamo Dio, lo preghiamo, andiamo a Messa ma, alla fine, ciò in cui riponiamo la nostra fiducia e il nostro cuore sono le cose del mondo! Lo ripeto spesso perchè mi provoca costantemente: un prete amico, nel letto delle cure palliative, diceva “Ho consolato tante persone. Ho sollecitato ad abbandonarsi in Dio. Ho considerato scontata la morte come passaggio al Padre… ora che io sono nelle stesse condizioni sono prostrato nella tristezza più nera! Pensavo di avere fede ma era solo salute…”! Come non capire tutto questo disorientamento… Prepariamoci alla tentazione: arrivano per tutti momenti tragici e faticosi! Lasciamoci irretire dalla nostra umana fragilità, non scandalizziamoci! Semplicemente serviamocene per arrivare alla resa incondizionata… A volte, i disagi e le potature nelle quali la vita ci immerge, sono grazie: stimolano la fede nella considerazione della nostra totale dipendenza dal Padre! Senza Lui siamo non possiamo che morire spogliati di tutto… con Lui abbiamo la certezza di essere rivestiti della Vita vera! Buona giornata