La Parola da vivere proposta dai nostri sacerdoti

Lc 9,32b In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

 

«Quando si svegliarono, videro la sua gloria»

Tutti gli anni, la seconda domenica di Quaresima, siamo portati sul monte della Trasfigurazione. Dopo le prove nel deserto, siamo invitati a contemplare un “anticipo” della luce pasquale. Pietro, Giacomo e Giovanni erano oppressi dal sonno, che impediva loro di vegliare, richiamo a tutte quelle realtà della vita che opprimono e che ostacolano il nostro “sguardo”. «Ma quando si svegliarono, videro la sua gloria»: è un risveglio che lascia annebbiati e confusi, che non porta a capire tutto, ma che richiede di continuare a farsi guidare, concentrati su “Gesù solo” e sulla sua Parola. «Ascoltatelo» è davvero l’invito per eccellenza della Quaresima e della vita cristiana.