II DOMENICA DOPO NATALE – 3 gennaio 2021
Dal Vangelo secondo Giovanni  1, 4

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

LA PAROLA DA VIVERE PROPOSTA DAI NOSTRI SACERDOTI

“La vita era la luce degli uomini”

La liturgia ci invita ancora una volta a meditare il prologo di S. Giovanni.
Ci concentriamo questa volta sul tema della vita e della luce.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. C’è un rapporto di uguaglianza tra Gesù e la vita come il vangelo sottolinea in un altro passo: Io sono la vita. La vita del Verbo si è manifestata nella vita umana di Gesù. La vita di Gesù dunque è quella vita che illumina ogni uomo.
S. Giovanni dice che il mondo non lo riconosce. La differenza tra il mondo e il discepolo si gioca tutta in questo conoscere la luce che è originata dalla vita di Gesù. Il dono di Dio è Dio.
Abbiamo la possibilità di illuminare la nostra umanità con l’umanità di Gesù che è intrisa di divino.  Solo la vita di Gesù riempie di senso la vita di ogni uomo e ci aiuta a trovare il valore dei passaggi più oscuri.  Gesù ci raccomanda espressamente questo esercizio: Vi ho dato l’esempio perché come ho fatto io facciate anche voi.