DOMENICA DELLE PALME – 5 aprile 2020

Dal Vangelo secondo Matteo 26, 36-39

…….Allora Gesù andò con loro in un podere chiamato Getsemani e disse ai discepoli: «Sedete qui finché io sia andato là e abbia pregato».  E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. Allora disse loro: «L’anima mia è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me».  E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu».

LA PAROLA DA VIVERE PROPOSTA DAI NOSTRI SACERDOTI

“PERÓ NON COME VOGLIO IO, MA COME VUOI TU”

Leggendo la passione di Gesù secondo Matteo la mia attenzione è caduta subito su questa frase di Gesù, nel Getsèmani, pensando soprattutto al periodo che stiamo vivendo.

Quanto sono dure queste settimane per ognuno di noi, quante persone stanno soffrendo e lottando nelle stanze degli ospedali, quante persone si stanno sentendo sole ed abbandonate, quanti incominciano a temere per il loro lavoro e per il sostentamento della propria famiglia.

Il dialogo di Gesù col Padre, nell’orto degli ulivi, ci dà il coraggio di esprimere a Dio i nostri desideri (passi via da me questo calice) ma contemporaneamente ci dà la forza per accettare e affrontare tutto ciò che accadrà (ma come vuoi tu).

Gesù accetta che quell’evento di morte, agli occhi degli uomini, sia la rivelazione piena del volto di Dio perché nella sua scelta libera fa diventare questo evento dono di vita per tutti gli uomini.

” (…) Forse che il fine della vita è vivere? (…) Non vivere, ma morire e dare in letizia quel che abbiamo. Qui sta la gioia, la libertà, la grazia, la giovinezza eterna”

” Annuncio a Maria ” di Paul Claudel