XXII T.O. 1 SETTEMBRE 2019  LC 14, 1. 7-14
Sarai beato perché non hanno da ricambiarti
Il brano riporta due insegnamenti: il primo ci chiede l’umiltà di metterci all’ultimo posto, il secondo l’amore per chi non può contraccambiare.
Ci concentriamo su quest’ultimo.
Gesù, a partire dalla vita di tutti i giorni, ( siamo nel contesto di un pranzo) insegna la gratuità. L’ideale del discepolo è fare del bene a quelli che non hanno alcuna possibilità di restituire in qualche modo il bene ricevuto.
In questo caso l’unica ricompensa viene da Dio Padre ed è fissata per il giorno della risurrezione. La parole di Gesù dicono quello che dicono.
Non ci sono messaggi sottostanti o collaterali. Ci accorgiamo che dobbiamo operare una radicale conversione per fare nostro anche questo insegnamento del vangelo. Attorno a noi ci sono tanti poveri che non hanno la possibilità di ricambiare le nostre attenzioni: anziani, ammalati, persone problematiche di tutti i tipi, gente senza lavoro, senza soldi, senza nessuno.
Dobbiamo essere diversi dentro per essere diversi fuori. Dice la Parola: voi siete nel mondo ma non siete del mondo. La sfida è abitare questa fetta di storia con il cuore e la testa di Gesù.
Proviamo questa settimana a camminare in questa direzione.
Sarai beato perché non hanno da restituirti.

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