V DOMENICA DI QUARESIMA – 7 APRILE 2019 Gv 8, 1-11
Va e d’ora in poi non peccare più.
La frase che abbiamo scelto di vivere conclude il brano della donna adultera e ci chiarisce come Gesù vede chi ha commesso una colpa.
Nessuno ti ha condannata…
Neanch’io ti condanno; va e d’ora in poi non peccare più.
Gesù non condanna il peccatore ma gli chiede di trovare nel suo peccato perdonato la forza per la vita nuova. In fondo si tratta di tradurre nella vita di ciascuno il mistero della redenzione.
Dice Paolo: Colui che non conobbe peccato, Dio l’ha fatto peccato affinché diventassimo giustizia di Dio in lui.
In Gesù che è morto per noi siamo divenuti giusti della stessa giustizia di Dio. Questa è la redenzione. Da parte di Dio la redenzione è il suo più grande dono all’uomo. Da parte dell’uomo che la accoglie come dono appunto, ma anche come proposta morale, la più umana e la più divina, la redenzione è la risposta più alta all’amore di Dio.
Dobbiamo distinguere tra il peccato e il peccato redento.
Il peccato è il peccato, il peccato redento appartiene alla mistica strada della santità.